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La storia delle candele II – XVIII e XIX secolo

La storia delle candele dal XVIII secolo iniziò a cambiare.
Durante il XVIII (diciottesimo) secolo, infatti, si iniziò ad utilizzare grasso di balena per produrre candele. Questo infatti permetteva di avere una luce più brillante e un odore più piacevole rispetto a candele prodotte con altri grassi animali. Spesso il grasso di balena viene nominato o se ne intuisce l’utilizzo nei film e nei libri che si ispirano all’epoca.

Un risvolto decisivo nella storia delle candele si ebbe nel 1820, quando il chimico francese Eugéne Chevreul scoprì la  stearina. Egli estrasse per la prima volta gli acidi grassi dai grassi animali scoprendo questa sostanza dura e stabile, che bruciava senza produrre fumo. Ancora oggi la stearina è utilizzata per produrre candele.

La paraffina, invece, comparve intorno al 1850, quando i chimici trovarono il modo di separare e lavorare efficientemente la componente cerosa presente naturalmente nel petrolio. La paraffina è inodore, di colore bianco-azzurrino e permette di mantenere una certa regolarità quando la candela brucia. Tuttavia, visto che questa sostanza ha un basso punto di fusione, i produttori la mischiarono con la stearina per ottenere una candela ideale. Si aveva infatti bisogno di una candela che non bruciasse troppo velocemente né troppo lentamente.

Con l’avvento della lampadina, nel 1879, la storia delle candele cambiò e la candela perse il suo ruolo di fonte di luce più importante per l’umanità. La storia delle candele dal XVIII secolo in poi iniziò così a spingersi verso i tempi moderni, verso le scoperte scientifiche e tecnologiche, verso un’era completamente diversa e caratterizzata dall’innovazione.

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